Tiziana suicida: considerazioni non ortodosse sulla “gogna mediatica”

Inutile che io racconti anche solo una virgola dei fatti accaduti… I giornali ne sono pieni e così i TG. Non parlano d’altro (salvo interruzioni dovute a qualsiasi cosa scoppi in città europee o americane)… Comunque questa ragazza ha girato un video porno e si è fidata di persone che poi hanno messo in rete il suddetto video (comprensivo di audio).

Il mondo sa (a parte gli infelici cronici) che il sesso è un fatto naturale e che la maggior parte delle persone, durante l’atto sessuale, dice cose che normalmente non direbbe. Peraltro fa anche cose che in altre situazioni non farebbe. Il sesso orale entra in contatto con organi che di norma si toccherebbero solo con guanti sterili e mi fermo qui, senza analizzare sesso anale, pioggia dorata ecc. ecc. Il sesso è l’anti igiene per eccellenza da sempre (a parte qualche precauzione dai tempi dell’Aids).

Finisco qui le premesse. Tiziana si è suicidata per la gogna mediatica? Io penso che la risposta giusta sia “ni”. Comprendo che il fatto che sto per raccontare è diverso ma mi serve come esempio. Ad inizio transizione (un annetto dopo, ai tempi della foto di questa nota) ebbi un breve rapporto con un “maschietto” molto gentile. Con lui avevo confidenza e poi mi portava sempre a mangiare (e bere ottimo Cartize) e quindi favoriva, creando la situazione, la mia disinibizione (non che ne avessi grande bisogno, in realtà). Quindi girammo un video mentre scopavamo e anche in situazioni erotiche all’aperto. All’aperto niente di che, niente porno, ma comunque osèe… Quella cassetta (erano altri tempi!) rimase in casa mia mesi, dimenticata, dopo le prime visioni insieme a lui.

Dopo avere co-fondato Crisalide entrai in contatto con altra Associazione LGBT a Genova. Praticamente non conoscevo nessuno anche se con tre di loro (2 lesbiche e 1 gay) iniziavamo a fare amicizia scambiandoci i nostri gusti musicali, cinematografici, politici ecc. ecc.

Venne fuori il film “I Diavoli” che amavo molto. Me lo chiesero in prestito e portai loro la vhs. (c’erano già i dvd, ma coesistevano con le vhs). Era una di quelle comprate in edicola con cover di cartone. Gliela diedi con piacere perché ritenevo il film interessante nella rappresentazione della figura storica della donna.

Una settimana dopo li rivedo e chiedo loro: “allora vi è piaciuto il film?”… una di loro si avvicina a me e vedo subito nei suoi occhi un notevole imbarazzo… Iniziò a farfugliare che non c’era quel film nella cover… Poteva esserci stato un altro film ma il suo imbarazzo era tale da far muovere le mie “rotelle” molto rapidamente. La anticipai. “Ma per caso c’era un video mio un po’ porno con un tipo?” e lei, imbarazzata, mi rispose, con un filo di voce, “si”… e aggiunse subito: “guarda che non lo abbiamo guardato tutto, quando ci siamo accorte delle scene hard abbiamo subito spento”. Le risposi che anche l’avessero visto tutto, non sarebbe stato grave. Il che fece un po’ incazzare il ragazzo che invece voleva godersi il filmino “eccitante”. Credo che alla fine ne abbiano visto un po’, non tutto ma neppure un secondo e basta!

A quel punto eravamo faccia a faccia con il video in mano a lei. Io presidente di Crisalide, Lei esponente di punta dell’altra, che me lo porgeva. Io lo presi e dissi più o meno “scusatemi, sono una casinista, chissà dove ho messo il film i Diavoli”. Lei rimase di stucco. A quel tempo ci conoscevamo da pochissimo e non aver visto alcun imbarazzo in me e – soprattutto – nessuna giustificazione rispetto alla “tipologia! del video (se non l’essere disordinata) la lasciarono a bocca aperta. Dopo un annetto, con maggiore confidenza reciproca, tornammo sull’argomento e lei mi disse che erano rimaste sconvolte dalla mia disinvoltura.. che era una settimana che si chiedevano come fare a ridarmi la cassetta senza farmi imbarazzare ecc. ecc. (il ragazzo si poneva molti meno problemi in merito anzi si è rammaricato di non averlo visto tutto, avendo constatato la mia reazione inesistente). E ci si è scherzato sopra per qualche anno (ogni tanto)… Certo, io non ho trovato nessuno che ne facesse un cd e lo mettesse su un sito internet (i social erano appena nati o dovevano ancora nascere, non ricordo) e comunque il web era meno frequentato di ora.. Certo niente gogna mediatica e niente genitori avvisati (ma erano appena stati avvisati che il loro amato figlio maschio girava in minigonna e si rendeva pure pubblica, non so se avrebbe peggiorato di tanto la situazione… un po’ si, certamente, ma già pensavano che transizionavo per fare la puttana non di mestiere). Insomma la situazione era infinitamente meno grave ma c’è un punto in comune che lega le due storie. Ed è collegato ad una filosofia di vita che già qualche anno prima mi ero data: “se hai fatto qualcosa per tua volontà, non te ne vergognerai mai. Potrai negare che quella cosa sia ancora attuale ma non rinnegare. Non serve, peggiora le cose. Scusarsi anche, incazzarsi poi fa incattivire gli odiatori professionisti. L’ho fatto? Se diventa pubblico difenderò il mio agire.

So che Tiziana avrebbe detto qualcosa nel video che era spinto e che, per quella frase, ha subito ogni sorta di commento.

Mi spiace da impazzire per lei. Perché ha buttato tutta la sua vita per una scemata tale? Perché invece che vergognarsi o farsi piegare dal bullismo femminile e maschile contro di lei (tutte persone che hanno fatto le stesse cose o magari no e la invidiavano).

Perché non ha trovato una persona che le dicesse: “tu hai girato un filmino facendo vedere ciò che fanno tutti o comunque tanti e che chi non fa, semplicemente ti invidia”. “Considera per un attimo quell’atto sessuale girato come una cena luculliana… Sono entrambe attività naturali e il fatto che il mondo ti abbia vista nuda è davvero irrilevante, e altrettanto lo è se avessi fatto giochi sessuali anche un po’ meno comuni (ma sempre diffusi)”… Invece di farla combattere contro i mulini a vento e vivere una frustrazione continua (non si può tecnicamente accedere all’oblio telematico, si dovrebbe ormai sapere). Dire che ci vuole educazione telematica è un po’ assurdo. Se usi whatsapp lo sai già che puoi copiare e incollare al mondo intero quello che hai scritto… Non ci vuole una scienza. E se giri un film con uno smartphone è un attimo schiacciare “condividi”. Tiziana lo sapeva certamente ma si è fidata di chi non doveva fidarsi… Ma a quel punto io, fossi stata lei, dopo aver verificato la viralità estrema del video, l’avrei messo integrale nel mio profilo con un commento un po’ sarcastico verso gli spargitori di odio che non hanno neppure il coraggio di una loro sola azione. E magari aggiungendo: “io mi sono divertita di più di voi a guardare e farvi le pippe”

Una regola che mi insegnò una ragazza che semplicemente non trovava il ragazzo giusto ed era uscita con un bel po’ di uomini nello stesso ambiente di lavoro (400 persone) e che si era fatta la nomea di “puttana” ha agito intelligentemente. Già iniziavano i bisbiglii quando lei passava con una minigonna… Allora, non ricordo come, fu lei a raccontare a mare e monti cosa faceva e perché lo faceva con gli uomini e da allora nessun mormorio si è più alzato.
Quindi non posso neppure dire che sia soltanto la mia origine educativa maschile che mi ha fatto vivere tranquillamente l’evento (e peraltro non ero mica sicura di tutti e tre. Li conoscevo da un mese!!!). E’ vero che l’unico gay era divertito dalla situazione e le ragazze fortemente imbarazzate e che l’educazione sessuale che ho ricevuto, per quanto arcaica, era diversa da quella subita dalle ragazze di quei tempi, ma la lezione me la diede una donna, e da allora misi in pratica la sua strategia (o tattica o entrambe le cose).

Insomma non aspettare di farti sputtanare, sputtanati tu che, se non hai fatto nulla di realmente cattivo, togli ogni divertimento a questa massa di viscidi esseri viventi senza una propria vita e che sopravvivono solo facendosi i fatti altrui.

Tiziana, mi spiace non averti avuta come amica…
IMHO
Mirella Izzo
genova 19/09/2016

Proprietà intellettuale dell’autrice Mirella Izoo presidente onoraria Rainbow Pangender Pansessuale Genova Liguria
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