ROMA 5 MARZO Unioni Civili ora o mai piu’

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Sabato 5 marzo in occasione della manifestazione nazionale del 5 marzo il Coordinamento Liguria Rainbow sta organizzando un servizio di autobus da Genova al mattino presto, con ritorno in nottata.

Al fine di poter concordare numero di autobus e costi abbiamo bisogno di sapere al più presto il numero esatto di partecipanti.
Il costo del biglietto è di circa €45 andata e ritorno.

Chi vuole partecipare mandi mail di conferma a:
coordinamentoliguriarainbow@gmail.com Ilaria Gibelli: cell: 3479498935
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In calce il comunicato stampa del Coordinamento Liguria Rainbow:

In questi interminabili anni di attesa per una legge sulle unioni civili ci eravamo abituati/e quasi a tutto: al fatto che politici e sacerdoti sanno cosa sia meglio per la nostra vita persino di noi stessi/e, alla totale ignoranza della giurisprudenza che altrove in Europa ha già regolamentato da anni le unioni e i matrimoni per le coppie dello stesso sesso, alla disinformazione scientifica sulle persone omosessuali e sulle loro famiglie, a emendamenti che per entrare nel merito del dibattitto propongono di cambiare il nome da “unioni civili” a “unioni renziane”….
Ma la sapete la cosa drammatica? Che rischiamo davvero di tenerci le unioni renziane!
Dopo mesi di silenzio e proposte a ribasso, dopo aver spergiurato che la stepchild adoption non sarebbe stata toccata, dopo che abbiamo accettato ogni mediazione, eccoci di fronte a un pasticcio di governo dove addirittura si parla di eliminare parole come “fedeltà” dal testo, per non correre nello sgradito equivoco di avvicinare le unioni civili al matrimonio: non è bastato cancellare la parola famiglia in tutte le sue declinazioni, ci vuole una umiliazione finale, nei contenuti simbolici, nonché nella concreta proposta politica. Lo stralcio della stepchild sarebbe solo il primo passo per la minoranza omofoba e agguerrita di Cattodem e NCD. Togliere l’art. 5 e l’art. significa tradite lo spirito di compromesso che ha portato alla luce questa legge violando lo stesso principio di uguaglianza che sta alla base della nostra Costituzione.
Una legge di questo tipo non ci interessa: perché questo mediocre passo viene compiuto sacrificando all’altare dell’opportunismo politico la vita di bambini e bambine che saranno le vere vittime di questo commercio parlamentare. Il grande movimento che ha portato a fianco delle persone LGBTQI il mondo femminista, il sindacato, gli studenti, le associazioni umanitarie, voci autorevoli di diverse confessioni religiose, si sente tradito da una proposta che ancora una volta sceglie di non fotografare la realtà che già, da decenni, esiste in questo paese. Tradendo le aspettative del nostro movimento tradite tanti vostri elettori ed elettrici, tradite la speranza di un paese più equo dove all’amore sia data la possibilità di vivere e respirare in libertà.
Ci chiediamo anche perché le minoranze interne dei partiti teoricamente vicine alle nostre posizioni si siano fatti silenti e obbedienti, mentre i loro colleghi da mesi e anni combattono in modo agguerrito per toglierci un po’ di dignità ancora, un po’ di sicurezza, un po’ di rispetto..
Diceva Ghandi che “Non esiste una libertà lenta. La libertà è come una nascita. Finché non siamo pienamente liberi siamo schiavi”. Non siamo più disposti ad accordi al ribasso, il momento è adesso. Saremo a ricordarvelo nelle piazze nei prossimi giorni e, se dovesse servire, nei prossimi anni.