DONNICIDI 2015 (FEMMINICIDI)

lutto70 DONNE
BIOLOGICHE E TRANSGENDER UCCISE AL 14/08/15
PER DONNICIDIO
(femminicidio)

 

 

 

FONTE CORRIERE.IT
(Sono presenti alcune discrepanze sull’interpretazione di cosa sia donnicidio e cosa non lo sia tra la nostra fonte citata e noi)

1) PAOLINA GARGIULO
3 GENNAIO 2015,
69 ANNI
Strangolata con un filo elettrico dal marito già violento.

Paolina è stata strangolata dal marito con un filo elettrico. Una morte annunciata: Antonio Parisi, 72 anni, già nel maggio 2013 aveva tentato di uccidere sua moglie con un mattarello. Per il tentato omicidio aveva scontato una pena di nemmeno un anno ai domiciliari. Malgrado il precedente, l’omicida ha giustificato il delitto sostenendo che soffriva per le condizioni della consorte, malata terminale. Secondo la polizia la donna aveva problemi psichici ed era in cura al centro di igiene mentale, ma non era malata terminale. Due giorni dopo il fermo Parisi è tornato in libertà. Il gip non ha ravvisato «nè pericolo di fuga nè di reiterazione dei reati».

2) Aurora Marino
13 Gennaio 2015
51 anni
Morcone (BN)
Uccisa a coltellate dall’amante che non voleva rendere pubblica la relazione

Voleva che tutti venissero a sapere della loro relazione. Per questo motivo Aurora, assicuratrice, separata, è stata uccisa: il suo corpo, tenuto nascosto per due giorni, è stato trovato dopo la denuncia di scomparsa del padre di lei. Per l’omicidio i carabinieri hanno arrestato Damiano De Michele, 34 anni, operaio tessile disoccupato, separato con due figli e una nuova compagna, incinta di 4 mesi. Aurora è stata uccisa nella casa che il killer aveva preso in affitto per i loro incontri. De Michele ha confessato di averla accoltellata nel corso di una lite, colpendola con tale violenza da spezzare la lama dell’arma. L’assassino ha poi avvolto il cadavere in una coperta pensando forse di sbarazzarsene in un secondo tempo. Inizialmente la fidanzata dell’omicida ha cercato di scagionarlo assumendosi lei la responsabilità del delitto. Ma le indagini sono approdate a un solo colpevole: De Michele.

 

3) Annamaria Capuano
18 gennaio 2015
49 anni
Giugliano (NA)
Uccisa dal marito con un colpo di pistola alla nuca per una lite

Una discussione iniziata in casa, proseguita in macchina e conclusa nel sangue. A freddare Annamaria con un colpo di pistola alla nuca è stato il marito, Antonio Riccardo, 55 anni, guardia giurata, che si è poi ucciso con la stessa arma. Lei, impiegata in uno studio legale, voleva lasciarlo; lui, tre figli e un matrimonio alle spalle finito in divorzio, non accettava di aver fallito ancora. I loro corpi senza vita sono stati ritrovati da un passante che ha notato la vecchia Panda, parcheggiata nel condominio dove abitava la coppia, con i fari accesi. Era lei alla guida, in pantofole. Forse stava cercando di scappare o solo di allontanarsi per non far sentire il litigio alla figlia 15enne. Chiusa in casa con delle cuffie alle orecchie.

 

4) Laura Carla Lodola
28 gennaio 2015
55 anni
Pavia (PV)
Fatta morire di stenti dal marito

Quando i medici del 118 l’hanno trovata, Laura pesava poco più di15 chili. È deceduta due giorni dopo il ricovero in ospedale. Immobile, denutrita, scarnificata, con il corpo pieno di piaghe: da vent’anni viveva reclusa in casa, gli ultimi tre stesa sul letto. Della sua morte dovrà rispondere il compagno, Antonio Calandrini, 60 anni, accusato di sequestro di persona, abbandono di incapace, lesioni gravissime. «Lei non ha mai voluto farsi curare – ha raccontato Calandrini ai magistrati – ma io le sono stato sempre accanto, cercavo di farla mangiare. Per accudirla ho anche preso un’aspettativa». La realtà dei fatti sembra però diversa. L’uomo aveva di fatto interrotto ogni relazione con il mondo esterno: nessuna amicizia, nessuna frequentazione, rapporti con i parenti interrotti da tempo. Lui, portiere notturno, finito il turno si chiudeva in casa con lei. Tapparelle abbassate, niente tv, niente cellulare. I vicini non li vedevano mai, non si erano mai accorti di nulla. Roberto, il fratello di Laura è stato l’ultimo a vederla viva, tre anni fa: lei stava già male, faticava a reggersi in piedi, probabilmente era depressa. Il congiunto aveva pensato di rivolgersi ai servizi sociali per farla aiutare. Ma Calandrini si era opposto sostenendo che era in grado di farcela da solo.

 

5) Giustina Copertino
1 febbraio 2015
29 anni
Giffoni Valle Piana (SA)
Uccisa dal marito con sette colpi di pistola perché voleva separarsi legalmente

Il 4 febbraio Giustina, casalinga, avrebbe dovuto presentarsi davanti al Tribunale per formalizzare la separazione dal marito, Salvatore Varavallo, 35 anni, muratore disoccupato. Non ne ha avuto il tempo. L’uomo l’ha uccisa sparandole sette colpi di pistola. Poi ha rivolto l’arma contro se stesso e si è ucciso. La coppia aveva due figli di 9 e 4 anni. Particolarmente agghiacciante la sequenza dell’omicidio. Varallo ha raggiunto la moglie al centro di nuoto dove Giustina aveva portato il figlio più grande per una gara; l’ha chiamata fuori con una scusa e le ha esploso contro 5 proiettili. Poi ha sparato contro l’auto della moglie; accortosi che Giustina era ancora viva, è tornato indietro e l’ha finita con altri due colpi di pistola. Poi si è sparato. Nel giubbotto di Varallo  sono stati trovati altri 34 proiettili e un coltello.

 

6) Marcia Henrique Barbosa Cruz
3 febbraio 2015
età ignota
Castelvolturno (NA)
Soffocata da due uomini durante un “festino”. Arrestati gli assassini

(N.B.: Non inserita nell’elenco dei donnicidi / femminicidi dalla nostra fonte. Perché lei era transgender e prostituta?)

E’ stata drogata con un micidiale cocktail di coca ed eroina, probabilmente violentata, trascinata come un sacco e lasciata in                           agonia in mezzo alla strada in una fredda notte di febbraio. E’ morta così a Castel Volturno (Caserta) la trans brasiliana, il cui                         cadavere fu rinvenuto dai carabinieri il 3 febbraio scorso

7) Denise Georgiana
6 febbraio 2015
35 anni
Lodi (LO)
Accoltellata alla gola dal marito

Una violenta coltellata alla gola le ha reciso la giugulare. Denise, gelataia che con il suo stipendio manteneva la famiglia, è morta così. Tra le mura del bagno di casa sua, per mano dell’uomo che aveva sposato, Florinel Nicolae Stefan, 45 anni, muratore disoccupato, rumeno, come lei. La coppia aveva una bambina di 12 anni. Armato di un coltello con una lama di 20 centimetri, l’assassino ha attirato Denise nella stanza da bagno con una scusa e, al culmine di un litigio, le ha sferrato una coltellata alla gola. Poi si è ucciso accoltellandosi a sua volta. Al momento del delitto in una camera attigua al bagno dormivano tre connazionali della coppia, con cui dividevano le spese dell’appartamento. I tre hanno provato a intervenire ma la porta del bagno era chiusa a chiave e non sono riusciti a evitare la tragedia.

 

8) Letizia Consoli

7 febbraio 2015
50 anni
Catania (CT)
Uccisa a bastonate

Ci sono voluti una decina di giorni per arrestare l’assassino di Letizia, trovata cadavere sulla spiaggia della Playa di Catania completamente sfigurata e colpita a morte con un pezzo di trave in legno con l’estremità acuminata. Il corpo senza vita era poco distante dal bungalow dato alle fiamme da Zakaria Esmaini,marocchino di 32 anni, che ha tentato di bruciare le prove del delitto. La polizia lo ha fermato con l’accusa di omicidio pluriaggravato e tentato occultamento di cadavere. Esmaini, pregiudicato, è anche indagato per un omicidio commesso con modalità simili in Puglia. Stando a una prima ricostruzione degli inquirenti, il killer avrebbe conosciuto Letizia, vedova, sul lungomare della Plaia dove amava passeggiare. Esmaini potrebbe aver colpito Letizia al culmine di un litigio finito nel sangue.

 

9) Magda Valcelian

9 febbraio 2015
26 anni
Moncalieri (TO)
Uccisa a bastonate dal marito

Uccisa a bastonate dal marito. E’ morta così Magda, madre di quattro figli – il più piccolo ha un anno, il più grande dieci -, una vita tra degrado e desolazione spesa al riparo dei capannoni abbandonati di un’ex fabbrica diventata un dormitorio per sbandati e senzatetto. A ucciderla è stato il marito, Lucian Valcelian, 28 anni, suo connazionale. Il delitto è avvenuto in una stanza che i coniugi avevano adattato ad abitazione di fortuna per sé e per i loro bambini, di cui si occupano ora i servizi sociali. La discussione che ha portato al massacro è scoppiata dopo pranzo: secondo alcuni testimoni l’omicida avrebbe pesantemente insultato Magda, passando dopo poco alle botte, a mani nude; infine, avrebbe infierito su di lei percuotendola con un bastone.

 

10) Antonia Cirasola

15 febbraio 2015
56 anni
Gioia del Colle (BA)
Uccisa a colpi di piccone dal marito

L’ha massacrata a colpi di piccone in testa fracassandole il cranio. Così è morta Antonia, uccisa dall’uomo che aveva sposato e che avrebbe dovuto amarla e rispettarla. Piero De Mattia, 66 anni, ex tipografo in pensione ha confessato il delitto. La coppia si era recata a casa di una cugina ricoverata in ospedale per arieggiare l’abitazione. Poi, all’improvviso, la lite violenta. Dissapori legati a una casa o a una eredità secondo una prima ricostruzione . Nessuno tra i vicini dice di aver sentito grida o rumori. De Mattia, imbrattato di sangue, è sceso in strada a cercare aiuto . Poco dopo sono giunti sul posto l’ambulanza del 118 e i carabinieri: l’assassino era accanto al corpo di Antonia, sfigurata in viso. Uno dei due figli, 25 anni,  ha accompagnato il padre in caserma.

 

11) Luna Martins Dos Santos
18 febbraio 21015
21 anni
Brignano Gera D’Adda (
Assassinata brutalmente con diverse armi da taglio

(N.B.: Non inserita nell’elenco dei donnicidi / femminicidi dalla nostra fonte. Perché lei era transgender e prostituta?)

In casa propria, Luna si prostituiva. La vittima avrebbe tentato fino all’ultimo di difendersi mentre l’omicida lo colpiva con un bastone e tre diversi coltelli da cucina. Uno, una mannaia che gli ha sfondato il cranio. Il secondo, un coltello a lama lunga usato per colpirlo alla schiena. Il terzo un coltello a seghetta trovato spezzato in due. Le dita delle mani erano tagliate e sulle persiane della portafinestra dove si è consumata la mattanza hanno lasciato strisce di sangue. Come se il poveretto avesse tentato di scappare. Savini, inoltre, presentava graffi al collo e una ferita alla mano.

12) Maria Palmerini
22 febbraio 2015
77 anni
Camaiore (LU)
Uccisa a fucilate dal figlio

Ha ammazzato Maria a colpi di fucile e poi si è suicidato. Andrea Bresciani, 50enne che in estate lavorava come portiere di notte, ha ucciso la madre perché la casa in cui vivevano era finita all’asta. L’omicida, che aveva il porto d’armi scaduto, ha lasciato scritto un biglietto in cui annunciava le sue intenzioni, chiedendo scusa ad amici e familiari. Dopo la morte del padre, Bresciani aveva iniziato ad avere seri problemi finanziari, sfociati nella vendita all’asta della casa in cui viveva con la madre. Non era l’unico immobile su cui potevano contare, per cui avrebbero potuto continuare a vivere anche senza la casa pignorata. Ma questa relativa sicurezza economica non è bastata a salvare Maria.

 

13) Laura Arcaleni
6 marzo 2015
40 anni
Città di Castello (PG)
Uccisa dal marito con un colpo di fucile

Da sempre impegnata nel sociale, Laura stava per aprire una comunità di recupero per minori. Un progetto che non ha fatto in tempo a portare a termine. Suo marito, Yuri Nardi, 41 anni, agente di polizia, l’ha uccisa sparandole con il fucile a pompa che regolarmente deteneva. Poi ha rivolto l’arma contro se stesso suicidandosi. Sposati da nove anni, senza figli, il matrimonio dei due era da tempo in crisi. Ma nessuno immaginava una fine così tragica. Il killer ha aspettato in garage il rientro di Laura, molto conosciuta in paese perché il padre è presidente della banda musicale e lei aveva fatto a lungo volontariato con la Croce Rossa. Ha imbracciato l’arma e ha fatto fuoco. Poi si è sparato un colpo alla testa. A dare l’allarme è stato il socio di Laura che non vedendola arrivare si è recato nella villetta dell’omicidio facendo la tragica scoperta.

 

14) Daniela Marchi
8 marzo 2015
53 anni
Vasto (CH)
Strangolata dal compagno con un cavo

Strangolata con un cavo elettrico dal compagno dopo una lite per motivi economici: così è morta Daniela, disoccupata che in passato si era arrangiata lavorando come collaboratrice domestica e dando una mano in alcuni ristoranti della zona. E’ stato proprio l’omicida, secondo una prima ricostruzione, a chiamare i soccorsi del 118 e le forze dell’ordine: a nulla sono valsi i tentativi di rianimare Daniela. In evidente stato confusionale, Joseph Martella, 57 anni, di origine francese ma abruzzese di adozione, disoccupato e pregiudicato, prima ha confessato poi, assistito dal suo avvocato, ha ritrattato avvalendosi della facoltà di non rispondere.

 

15) Adliana Picari
9 marzo 2015
33 anni
Canneto Pavese (PV)
Accoltellata da un cliente invaghito di lei

(N.B.: Non segnalato come donnicidio / femminicidio dalla nostra fonte. Perché lei era prostituta? Perché lui era innamorato non corrisposto?)

Carmine Pio Losio, 54 anni, frequentava Adliana, una prostituta albanese, da almeno un anno. E se ne era invaghito. Come molte volte era già accaduto, lui è andato a trovarla nel suo appartamento. Lei lo ha fatto entrare senza sospettare nulla delle sue intenzioni. Si sono spogliati. Al rifiuto di lei di avere un rapporto non protetto, Losio ha estratto un coltello e l’ha colpita ripetutamente. Adliana è riuscita a gridare per chiedere aiuto e a chiamare la polizia. All’arrivo degli agenti era ancora viva. Impossibile però soccorrerla: l’appartamento era chiuso conla porta blindata e aveva inferriate alle finestre. Mentre i vigili del fuoco segavano le inferriate, Losio ha finito Adliana a coltellate, minacciando di uccidersi a sua volta. Quando si è arreso ed è stato caricato sull’ambulanza, ha detto ai poliziotti che aveva fatto esplodere la casa della madre: voleva ucciderla per essere libero di fuggire con Adliana. Sul posto sono accorsi gli uomini dell’Arma: l’abitazione non era esplosa ma satura di gas. E la madre di Losio, una pensionata di 89 anni, era viva ma in stato confusionale.

16) Carmela Morlino
12 marzo 2015
36 anni
Pergine (TN)
Uccisa a coltellate dal marito

Già l’estate scorsa aveva minacciato di morte l’ex moglie da cui era separato di fatto, ma non legalmente. Lei l’aveva denunciato; lui era stato diffidato dal giudice dall’avvicinarsi a Carmela. Un divieto che non ha impedito a Marco Quarta, agente immobiliare di 40 anni, di uccidere l’ex moglie con quindici coltellate inferte con un coltello da cucina. L’omicida l’ha aggredita e ammazzata sull’uscio di casa, mentre lei esortava i due figli, di 4 e 7 anni, a rifugiarsi da una vicina. Il killer non è ancora stato catturato.

 

17) Anna Mura
16 marzo 2015
54 anni
Castenedolo (BS)
Uccisa a bastonate dal marito

A trovare il corpo di Anna, in un lago di sangue e con il cranio sfondato con un bastone, è stato il figlio 15enne. Agli inquirenti ha raccontato, sconvolto, di non essere andato a scuola per via di un’influenza. Quando si è svegliato, intorno alle 13, ha fatto la macabra scoperta e ha dato l’allarme. Proprio il giorno in cui è stata uccisa Anna avrebbe dovuto incontrare il proprio avvocato: voleva separarsi dal marito, Alessandro Musini, operaio 50enne con alcuni precedenti penali alle spalle. L’uomo è stato visto uscire di casa in mattinata ma non si è presentato al lavoro. È stato catturato meno di un giorno e mezzo dopo il delitto dai carabinieri. Con i quali ha negato di essere il responsabile dell’omicidio: «Sono tornato a casa — ha fatto mettere a verbale —, ho visto il cadavere di mia moglie mi sono spaventato e sono scappato».

18) Lucia Di Salvatore
17 marzo 2015
81 anni
Cressa (NO)
Uccisa a coltellate dal marito

Lucia è morta dopo nove giorni di agonia. Era ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Novara dall’8 marzo, giorno in cui è stata accoltellata al collo e al torace dal marito, Nicola Testa, 83 anni. L’omicida, che da mesi accudiva la moglie per una serie di problemi di salute, l’ha colpita con un coltello da cucina, poi si è costituito ai carabinieri. “Ho accoltellato mia moglie” ha semplicemente detto ai militari.

19) Marcella Caruso
19 marzo 2015
39 anni
Foglianise (BN)
Uccisa con un “forchettone” dal marito

Madre di tre figlie di 17, 16 e 12 anni, dolce, socievole e solare: Marcella è stata uccisa dal marito della socia con cui gestiva una cartolibreria, Antonio Tedino, tipografo 39enne, che si è poi suicidato gettandosi in un pozzo. A trovare il corpo di Marcella, seminuda e in camera da letto, le due figlie più grandi di ritorno da scuola. Il cadavere era in una pozza di sangue, trafitto da numerosi colpi inferti con un forchettone da cucina. Avrebbe compiuto 40 anni in novembre. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un delitto passionale: i due, dopo aver trascorso un’ora insieme, hanno litigato. Prima Tedino l’avrebbe picchiata (sarebbero le evidenti ecchimosi sul corpo di lei a dirlo) e poi uccisa.

20) Rosanna Cavallari
29 marzo 2015
86 anni
Torino (TO)
Strangolata con una corda dal marito

Ha strangolato la moglie e poi ha tentato di impiccarsi. Luigi Musso, 87 anni, ex minatore in pensione, è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni ma sopravviverà. Niente da fare, invece, per Rosanna, da tre anni immobilizzata a letto per un grave problema alle gambe: Musso l’ha strangolata con una corda e ha poi tentato di impiccarsi con un cappio alla maniglia di una porta. Da tempo le condizioni di salute dell’omicida non erano buone: non camminava quasi più se non aiutandosi con un bastone. A un vecchio amico aveva confidato: «Non posso andare avanti così, guarda come siamo ridotti». Poi, la tragedia.

21) Iriagbonse Eghianruwa
31 marzo 2015
46 anni
Vecchiano (PI)
Uccisa con dieci coltellate

(non segnalato come donnicidio dalla nostra fonte. Di nuovo perché prostituta?)

“A settembre Iriagbonse sarebbe tornata in Nigeria, dove c’erano i figli, magari a fare la nonna”. Queste le parole pronunciate dalle assistenti sociali che la seguivano durante il funerale di «Grace la nera», come Iriagbonse era conosciuta nella zona intorno alla pineta della Bufalina, tra Torre del Lago e Vecchiano, dove si prostituiva. A ucciderla con dieci coltellate, sette all’addome e tre alla schiena, potrebbe essere stata, ipotizzano gli investigatori, la mano di un cliente. Per ora ancora ignota.

22) Maria Paola Trippi
31 marzo 2015
51 anni
Arezzo (AR)
Uccisa con una doppietta dal marito

Uccisa nel sonno dal marito con un colpo di fucile. Maria Paola, imprenditrice di un’azienda agricola, lascia quattro figli, tutti tra i 17 e i 30 anni: tre maschi e la più grande una ragazza di 30 anni, che l’aveva già resa nonna. Il suo assassino, Graziano Rossi, 53enne titolare di un’affermata impresa edile prima ha ucciso lei, poi ha rivolto l’arma contro di sé. Uno sparo, anzi due, preceduti dall’ultima lite. Maria Paola va a letto, lui la raggiunge poco dopo: però con il fucile, una doppietta. Spara, la ammazza sul colpo: dopo di che fa fuoco la seconda volta, uccidendosi. Il figlio Loris, il più piccolo, era andato a dormire altrove infastidito dalla violenza della lite fra i genitori: urlano troppo, non ce la faccio, ha confidato il giovane per telefono a un amico. Non poteva immaginare che la lite sarebbe finita nel sangue. Ma erano anni che le cose fra il marito assassino e la moglie vittima andavano a catafascio. Almeno venti, da quando lei, nel 1996, aveva denunciato lui per maltrattamenti e lesioni. Vecchio procedimento di cui si sono perse le tracce ma che racconta un matrimonio che fra uno strappo e l’altro faticava ad andare avanti.

23) Patrizia Schettini
1 aprile 2015
53 anni
Cosenza (CS)
Uccisa dal figlio che l’ha spinta giù dalle scale

La morte di Patrizia, insegnante di musica, in un primo momento era sembrata un incidente domestico. Ma gli inquirenti, non convinti, hanno voluto indagare. Scoprendo una verità sconvolgente: a uccidere Patrizia è stato il figlio 17enne. Il giovane assassino ha confessato. Agli inquirenti ha riferito che stava suonando al pianoforte e che la madre l’avrebbe sgridato. Ne è nata una lite nel corso della quale il giovane ha spinto la madre per le scale. Patrizia ha sbattuto la testa su un gradino, come è emerso dall’autopsia, ed è morta all’istante. Il 17enne era stato adottato da bambino insieme al fratello di poco più grande che adesso è maggiorenne. Una settimana dopo la morte di Patrizia si era fatto tatuare sul braccio la frase “Nemmeno la morte ci potrà separare, ti amo mamma”. Per i magistrati, solo una messinscena che non gli ha evitato il carcere

24) Maria Fantasia
5 aprile 2015
82 anni
San Mauro Forte (MT)
Uccisa a colpi di bastone dal marito

La testa fracassata da un bastone di legno. A uccidere Maria, pensionata, è stato l’uomo che aveva sposato e con cui aveva trascorso una vita, Giuseppe Faniello, 90 anni. È stato lo stesso omicida ad avvisare la figlia che, a sua volta, ha chiamato i carabinieri. Faniello, che ha confessato il delitto pur senza spiegarne le ragioni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione della figlia.

25) Alessia Gallo
9 aprile 2015
33 anni
San Giorgio delle Pertiche (PD)
Uccisa con un colpo di pistola dal padre

Dormiva abbracciata al cuscino quando il padre, Tiziano Gallo, 60 anni, assicuratore in pensione, l’ha freddata con un colpo di pistola alla tempia. Poi si è seduto sul ciglio del materasso e si è sparato. I due corpi sono stati scoperti 12 ore dopo. A scoprire i corpi è stato un cugino del killer che a lungo aveva provato a contattarlo ma senza avere mai risposta. Gallo, vedovo da 13 anni, non accettava l’orientamento sessuale di Alessia. E alla fine di una delle molte liti, l’ha uccisa.

26) Patrizia Moscato
10 aprile 2015
48 anni
Agrigento (AG)
Uccisa con un colpo di fucile dal marito

Patrizia è stata trovata sul pavimento della cucina, uccisa da un colpo che l’ha raggiunta al volto e alla spalla. A ucciderla è stato il marito, Giorgio Luparello, 57 anni, titolare di una impresa di pulizie. il cui corpo è stato invece rinvenuto in camera da letto, dove si è puntato sul petto il fucile calibro 12 e ha aperto il fuoco. E’ stata la figlia 18enne, sotto shock e ferita con un taglio al volto durante una colluttazione con il padre nel tentativo di difendere la madre, a chiamare gli uomini del 118. Che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dei coniugi. Quella di Patrizia e Giorgio era una storia di continui contrasti e liti familiari. L‘omicida raccontava le incomprensioni con la moglie sulla pagina del suo profilo Facebook. «Trentacinque anni che ci amiamo. Sei l’amore mio, la mia vita, ti amo», scriveva per poi, pochi giorni dopo, raccontare i contrasti:«Mia moglie non vuole unirsi ed io sto male».

27) Norma Ramirez
12 aprile 2015
52 anni
Alessandria (AL)
Uccisa dal compagno, soffocata per motivi cultural/religiosi

Uccisa dal compagno per motivi pseudo religiosi. Questa è l’ipotesi sulla quale indagano gli inquirenti dopo il ritrovamento del corpo di Norma nell’appartamento che condivideva con Giancarlo Bossola, ex poliziotto di 60 anni. Di origini cubane, Norma faceva parte di una setta molto attiva in Sudamerica, la Santeria: è stato ritrovata nel letto, nuda, fatta eccezione per una collana colorata. Era coperta da un piumone fino al volto. Nessun segno di ferite: è stata soffocata, forse con un cuscino. A rivelare il delitto è stato lo stesso assassino con una telefonata alla polizia: «Andate in via Pascoli 1. Troverete la santona. Sono stato io. Dovevo ucciderla. Me lo chiedeva in continuazione. Era il mio compito. Ora devo continuare. Porto via anche la mia Rosi» . In casa sono state ritrovate diverse lettere dove l’omicida (che è morto tre giorni dopo nel rogo dell’auto con cui viaggiava in compagnia della badante della madre 90enne) spiegava di aver ucciso mosso da indicazioni religiose impartite, a suo dire, proprio da Norma.

28) Francesca Liperi
12 aprile 2015
38 anni
Gerenzano (VA)
Uccisa dal marito a coltellate perché lo aveva lasciato

Il cadavere di Francesca, riverso in una pozza di sangue, era in cucina. Lo hanno trovato i suoi figli, di 14 anni e 21 anni. In bagno il corpo, ferito, dell’assassino. Angelo Barberio, 43 anni, muratore, ha ucciso Francesca, sua moglie, di professione cuoca, perché lo aveva lasciato. L’ha colpita più volte con un coltello. Poi, con la stessa arma, ha cercato di uccidersi ferendosi al collo. «Non lo amava più – ha raccontato agli inquirenti il fratello di lei – e così si è trasferita». Una decisione che Barberio, rimasto nell’appartamento coi figli, non aveva accettato.

29) Emanuela Panato
13 aprile 2015
47 anni
Colognola ai Colli (VR)
Uccisa dal figlio a colpi di accetta

Uccisa con un’accetta. Così è morta Emanuela, insegnante elementare, sposata e madre di due ragazzi. E proprio del più piccolo, il 17enne Ismaele, è la mano che l’ha ammazzata. Il giovane ha poi colpito il padre, Riccardo Milani, imprenditore 50enne, ferendolo al capo con la stessa arma. Quindi ha cercato di suicidarsi gettandosi sotto un trattore: soccorso e ricoverato, è stato dichiarato in coma irreversibile. La tragedia è avvenuta sotto gli occhi del fratello 20enne dell’omicida. Agli investigatori ha raccontato che tra la madre e il fratello c’è stata una lite — i due avevano una relazione molto conflittuale, scandita da continui litigi e incomprensioni – al culmine del quale il giovane ha afferrato la roncola e ha colpito la madre più e più volte.  Poi ha colpito il padre con l’accetta. Infine ha tentato di uccidersi.

30) Pia Rossini
14 aprile 2015
81 anni
Cotignola (RA)
Strangolata dal figlio disoccupato e ludopatico dopo aver finito i soldi della madre

La morte di Pia non aveva convinto gli investigatori. Il corpo dell’ex sarta in pensione era stato trovato dal figlio, Secondo Merendi, 57 anni, disoccupato, che viveva in casa con lei. Stretta al collo di Pia la cintura di un accappatoio, come se avesse scelto di morire impiccandosi. Un suicidio che agli inquirenti era apparso anomalo: dopo i primi riscontri hanno cominciato a indagare per omicidio. Un’inchiesta conclusa con l’arresto di Merendi. Che, probabilmente per debiti di gioco, avrebbe prosciugato, all’insaputa della madre, i conti a cui lei, titolare di due pensioni di reversibilità frutto di altrettanti matrimoni, gli aveva dato libero accesso. Pia se ne sarebbe accorta e lui, per farla tacere, l’ha uccisa, strangolandola. L’assassino, hanno riportato gli inquirenti, al momento dell’arresto è rimasto «stranamente impassibile»

31) Touria Errebaibi
15 aprile 2015
30 anni
San Vito (PD)
Uccisa a colpi d’accetta dal marito

La vita di Touria e di Hiba, la sua bambina di 7 anni, è finita in quella che gli inquirenti, arrivati nell’appartamento dove madre e figlia sono state uccise, hanno definito una« mattanza». Responsabile del duplice omicidio è Abdelhadi Lahmar, di nazionalità marocchina ma da anni residente in Italia con regolare permesso di soggiorno ma attualmente disoccupato, marito di Touria e padre di Hiba. L’assassino ha colpito Touria a morte con una decina colpi di accetta al volto e al capo, tutti potenzialmente mortali, sferrati con incredibile brutalità e accanimento, in camera da letto. Poi è andato nella stanza della piccola Hiba e l’ha sgozzata con un coltello tagliandole la testa dal collo. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo chiedeva in continuazione soldi alla moglie, che in precedenza aveva anche picchiato. «Era terrorizzata e ci aveva confidato di temere per la propria vita. Non ha mai sporto denuncia nonostante ci dicesse di essere costantemente minacciata».

32) Hiba Lahmar
15 aprile 2015
7 anni
San Vito (PD)
Uccisa con una rasoiata alla gola dal padre

Hiba è stata uccisa da suo padre Abdelhadi. Che, dopo aver ucciso Touria Errebaibi, sua moglie e madre della piccola, non ha avuto pietà nemmeno per l’innocenza dei suoi soli 7 anni. Hiba è passata dal sonno alla morte con una sola rasoiata letale alla gola,

33) Rosolina Redolfi
15 aprile 2015
47 anni
Ventimiglia (IM)
Uccisa dal compagno, appiccando le fiamme all’auto (ipotesi)

Rosolina è morta sull’autostrada A10 tra Orco Feglino e Finale Ligure. Viaggiava su un’auto che procedeva in direzione Ventimiglia: poco dopo il casello di Orco Feglino ha sbandato, prima adestra e poi a sinistra, poi ha preso fuoco. A bordo c’era Giancarlo Bossola, ex poliziotto di 60 anni, che tre giorni prima, ad Alessandria, aveva ucciso la compagna Norma Ramirez. Gli investigatori ipotizzano che le fiamme siano state appiccate volontariamente.

34) Gloria Trematerra
18 aprile 2015
55 anni
Niardo (BS)
Uccisa a coltellate dal marito violento

«Ho ammazzato mia moglie, chiamate il 118». Queste le parole che Tullio Lanfranchi, 61 anni, ex operaio in disoccupazione ha rivolto ai vicini. Poi si è chiuso in un impenetrabile mutismo fino all’arrivo dei carabinieri, che lo hanno arrestato. Gloria è stata trovata in casa agonizzante, straziata dalle coltellate inferte dall’assassino con un grosso coltello da cucina con una lama di oltre dieci centimetri. Inutile la corsa in ospedale, dove è morta pochi minuti dopo il suo arrivo. La figlia Alice, 18 anni, ha tentato inutilmente di difenderla dalla violenza del killer rimanendo ferita lievemente. Da alcune settimane Gloria e Alice vivevano in un appartamento protetto. Era stata proprio Alice a denunciare la violenza del padre e a convincere la mamma ad avviare le pratiche per la separazione. Gloria, di professione insegnante, non aveva fatto cenno ai colleghi della difficile situazione familiare che stava vivendo. «Non aveva parlato della sua crisi coniugale» conferma la vice preside dell’istituto dove Gloria insegnava da 23 anni. «Forse se avesse dato segnali l’avremmo aiutata».

35) Ida Fontana
20 aprile 2015
72 anni
Torre Annunziata (NA)
Uccisa dal marito col manico di un piccone

Aveva pensato a tutto. Mentre il cadavere di Ida, sua moglie, giaceva riverso in una pozza di sangue sul pavimento della cucina, Umberto Scarsillo, 70 anni, operaio in pensione, ha preparato la borsa. Poi ha chiuso la porta di casa alle sue spalle, si è messo in auto e ha raggiunto la caserma dei carabinieri. Agli uomini dell’Arma ha reso una confessione piena: “Ho ucciso mia moglie, voglio costituirmi”. Secondo la prima analisi del medico legale, Ida sarebbe stata uccisa con il manico di un piccone. Un solo colpo, fatale. I due, genitori di 4 figli, avevano un rapporto burrascoso che alternava minacce di separazione e litigi.

36) Lucia Pompa Palumbo
27 aprile 2015
48 anni
Orta Nova (FG)
Strangolata dal marito

Aveva appoggiato una scala a un muro per simulare un incidente domestico. Poi, probabilmente convinto dai figli, ha deciso di confessare. Ci sono ancora dei dettagli da chiarire nell’omicidio di Lucia, uccisa in casa dal marito Domenico Luciano, fornaio di 55 anni. Secondo quanto ipotizzato dalle condizioni della salma, l’omicida ha ucciso Lucia alcuni giorni prima che il delitto venisse scoperto — forse anche più di una settimana — e ne ha poi vegliato il cadavere. Successivamente i figli l’avrebbero convinto a costituirsi alla polizia. Le indagini dovranno stabilire anche se l’omicidio sia stato premeditato o meno, e come sia avvenuto. Gli inquirenti pensano che l’omicida abbia strangolato la moglie. Ma, dopo un primo esame cadaverico, sono emerse ferite che farebbero pensare anche all’uso di un corpo contundente che ha raggiunto Lucia alla testa.

37) Teodora Catauta
30 aprile 2015
35 anni
San Vittore Olona (MI)
Uccisa dall’ex compagno con tre colpi di pistola

Una vera e propria esecuzione sotto casa. Teodora è stata assassinata con tre colpi di pistola, di cui uno sparato alla testa, esplosi a distanza ravvicinata. Di origini romene, Teodora lascia una figlia di 10 anni e un ex marito da cui si era separata tempo fa. A impugnare la pistola per ucciderla è stato il suo ex compagno, Tiziano R., pregiudicato 43enne conosciuto come “lo zoppo”, che Teodora aveva già denunciato per stalking e che, per decisione del giudice, era stato diffidato dall’avvicinarsi a lei. Secondo quanto confessato agli inquirenti, il killer avrebbe ucciso l’ex compagna per il rifiuto di lei di riprendere la  relazione con lui.

38) Carmen Tassinari
2 maggio 2015
80 anni
Cento (FE)
Uccisa dal marito con una coltellata

Erano sposati da una vita. Questo non ha impedito a Giuseppe Parmiani, 82 anni, di uccidere sua moglie Carmen, da tempo invalida perché gravemente malata, con una coltellata all’addome. Era stanco di vederla soffrire ha raccontato agli inquirenti in un colloquio che gli stessi hanno definito “angosciante”, quasi uno sfogo per tentare di giustificare il suo gesto.

39) Fiorella Maugeri
3 maggio 2015
43 anni
Rende (CS)
Uccisa a coltellate dal marito da cui voleva separarsi

Uccisa a coltellate dal marito da cui voleva separarsi. A uccidereFiorella, casalinga, madre di due ragazzi di 15 e 17 anni, è stato Francesco De Vita, carabiniere 47enne, che poi si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola. A dare l’allarme è stata la figlia della coppia, in camera sua al momento dell’omicidio, mentre il fratello 15enne era fuori casa. Alla base della tragedia, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, l’ennesimo litigio tra i due che pare fossero sul punto di separarsi. De Vita non accettava però la decisione di Fiorella, intenzionata a mettere fine al rapporto.

40) Consuelo Molese
4 maggio 2015
42 anni
Napoli (NA)
Uccisa con colpo di pistola dal marito. Ucciso anche figlio 11enne e poi si è suicidato

È stato un familiare a trovare i corpi di Consuelo, del figlio Francesco, non ancora 11enne, e del loro assassino, Alfredo Palumbo, marito e padre delle due vittime. Ha aperto la porta di casa, utilizzando un mazzo di chiavi di riserva in suo possesso, e si è trovato dinanzi a una scena agghiacciante: i tre, in pigiama — il che lascia intuire che la tragedia si sia consumata nel corso della notte —, giacevano in un lago di sangue. Secondo una prima ricostruzione, Palumbo, 45 anni, maresciallo dei carabinieri, ha prima ucciso Consuelo, che era nella camera matrimoniale; poi si è recato nella cameretta del figlio, uccidendo anche il piccolo. Quindi ha premuto ancora una volta il grilletto della sua pistola togliendosi la vita. Gli investigatori stanno sentendo vicini e parenti per ricostruire le ultime ore di vita della famiglia Palumbo. I vicini, sconvolti, riescono a pronunciare solo una parola:  «Perché?».

41) Stefania Ardì
7 maggio 2015
21 anni
Roccalumera (ME)
Uccisa con un colpo di pistola dall’ex fidanzato perché lei non l’amava più. Suicidato.

La loro storia d’amore durava da 7 anni. Poi Stefania, studentessa, si è accorta di non amare più Andrea. E lo ha lasciato. Ma se Stefania non poteva esser sua non sarebbe stata di nessun altro. Èquello che ha pensato Andrea Tringali 33 anni, impiegato in un’agenzia di pompe funebri: ha dato un ultimo appuntamento a Stefania, al quale si è presentato con una pistola in tasca. E al nuovo rifiuto di lei di tornare insieme, ha sparato a Stefania un colpo a bruciapelo alla tempia mentre la ragazza aveva acceso l’auto per allontanarsi dal luogo dell’incontro. L’omicida ha poi rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato in testa.

42) Antonia Osaf
9 maggio 2015
23 anni
Napoli (NA)
Uccisa a coltellate

(N.B.: Non segnalato come Donnicidio / Femminicidio dalla fonte da cui abbiamo preso i dati. Perché “prostituta”?)

Una coltellata inferta con tale violenza da spezzarle in cuore. Antonia, prostituta nigeriana, era venuta in Italia per cercare una vita migliore. E’ finita sul marciapiede ed è morta in una strada di periferia.A impugnare il coltello che ha ucciso Antonia sarebbe stato Antonio Di Perna, 19 anni, dipendente di un azienda di rimessaggio, dopo una notte passata in discoteca a bere e a sniffare coca. Con lui anche due amici: Raffaele Velluso e Gennaro bitonto, entrambi 19enni. Il primo è padre di una bimba, il secondo va ancora a scuola. A scatenare la rabbia dei tre sarebbe stato il rifiuto di Antonia di accompagnarsi a loro perché troppo ubriachi.

43) Lina Boccardo
11 maggio 2015
75 anni
Pavia (PV)
Strangolata dal marito perché malata di Parkinson (?)

Strangolata dal compagno di una vita. È morta così Lina, da tempo malata di Parkinson. Suo marito, Giacomo Lodola, 80enne, non ce l’ha fatta più a prendersi cura di lei. Cieco in conseguenza del diabete, Lodola ha stretto una cintura di plastica al collo di sua moglie fino a ucciderla. Poi ha bevuto dell’acido e ha tentato di strangolarsi usando la stessa cintura con cui ha compiuto il delitto. Sull’ambulanza che lo trasportava in ospedale ha confessato il suo gesto ai paramedici del 118: “L’ho aiutata a morire”. La tragedia è stata scoperta da una persona che portava assistenza alla coppia, che immediatamente ha dato l’allarme.

44) Paola Fabbri
11 maggio 2015
56 anni
Savio (RA)
Uccisa con un colpo di pistola dal marito

Paola, parrucchiera molto nota in paese, era in pigiama quando suo marito, Marco Rossi, 57 anni, ex guardia giurata le ha sparato alla testa. L’omicida poi ha mirato al cagnolino che per lui e la moglie – assieme da una ventina d’anni e senza figli – era uno della famiglia. Infine ha rivolto l’arma verso se stesso, e si è sparato alla tempia. Sono morti entrambi sul colpo nella camera da letto del loro appartamento. A scoprire i cadaveri è stata la mamma di Paola, che di solito cucinava il pranzo per i due. Dopo mezzogiorno, non avendoli ancora sentiti, ha deciso di andare a vedere che cosa fosse successo. Descritti da familiari e amici come una coppia affiatata, Paola e suo marito sarebbero dovuti partire a breve per una crociera. Gli inquirenti ipotizzano che a spingere Rossi a uccidere sia stata la depressione di cui soffriva a causa di una grave malattia all’intestino per la quale assumeva anche farmaci antidepressivi. Avrebbe dovuto a breve sottoporsi a un intervento chirurgico che avrebbe influito sulla sua qualità di vita.

45) Antonia D’Amico
16 maggio 2015
52 anni
Lodi (LO)
Uccisa con due stilettate dal compagno

Antonia è stata uccisa da due stilettate al petto. Sono stati i due figli Rocco e Luigi, 32 e 34 anni, a ritrovare in corpo della mamma, nuda e in un lago di sangue, in camera da letto. L’assassino di Antonia, dipendente di un’impresa di pulizie, è Hassane Moussad Attia Mohamed, 37 anni, egiziano, con il quale aveva da tempo una relazione e che lei aveva già denunciato per maltrattamenti. L’assassino, uscito da pochi giorni dal CIE (Centro di identificazione ed espulsione) di Bari, è stato fermato dai carabinieri a Fiumicino, mentre stava tornando in Egitto.

46) Francesca Marchi
16 maggio 2015
52 anni
Gorghetto di Bomporto (MO)
Strangolata dal marito

Francesca, insegnante di scuola elementare, è stata soffocata con un asciugamani da suo marito, Francesco Greco, 53 anni, ex guardia giurata a casa in disoccupazione. Ventiquattro ore dopo aver ucciso sua moglie, Greco ha sfondato con un martello il cranio della suocera, la mamma di Francesca, solo perché continuava a chiedere, non vedendola, dove fosse finita la figlia. Agli investigatori il killer ha detto di aver ucciso a causa delle difficoltà economiche che da tempo lo assillavano, e che dopo il duplice delitto avrebbe voluto a sua volta togliersi la vita. Ma non ne ha avuto il coraggio.

47) Irene Tabarroni
17 maggio 2015
92 anni
Gorghetto di Bomporto (MO)
Uccisa dal genero con una martellata alcranio

La “colpa” di Irene è stata forse di aver intuito che qualcosa di terribile era successo a sua figlia. Per questo continuava a chiedere al genero, Francesco Greco, 53 anni: “Dov’è Francesca?”. Una domanda a cui Greco, che di Francesca era l’assassino, avendola soffocata con un asciugamani il giorno prima di uccidere poi anche sua suocera, non poteva rispondere. Così, pressato delle domande di Irene, per farla tacere le ha sferrato una martellata al cranio, mentre questa era a letto, uccidendola. Messo sotto torchio dagli inquirenti, il killer, che inizialmente aveva cercato di allontanare da sé ogni sospetto, ha confessato il duplice delitto.

48) Monica Moldovan
27 maggio 2015
42 anni
Bussecchio (FC)
Uccisa con due colpi alla gola dal marito perché in via di separazione

Due i colpi mortali, entrambi alla gola. È morta così Monica, romena, badante di un anziano. A ucciderla è stato il marito Ionel Moldovan, 46 anni. Erano in via di separazione. Monica viveva nell’appartamento di proprietà della famiglia dell’anziano, non autosufficiente, che accudiva. E qui il suo assassino si è presentato, suonando il campanello d’ingresso. Monica ha aperto la porta. È scoppiata una lite violenta, durante cui Moldovan ha estratto improvvisamente un coltello dalla tasca e a cominciato a colpire Monica con numerose coltellate a collo, schiena e busto. Due colpi alla gola e poi lo stesso killer ha chiamato il 112 raccontando l’accaduto. “Lei mi tradiva e io l’ho uccisa – avrebbe detto ai carabinieri che lo portavano via – adesso ammazzate anche me”. L’accusa per Moldovan è di omicidio volontario aggravato. La coppia ha due figli adulti e dei nipoti.

49) Loredana Colucci
2 giugno 2015
51 anni
Albenga (SV)
Uccisa da ex marito con coltellate plurime

Tutti in paese sapevano che Mohamed Aziz el Mountassir, giardiniere 52enne marocchino conosciuto col nome italiano di Simone, aveva già mostrato di non saper accettare la fine della sua relazione con Loredana commessa di supermercato, mamma di due ragazze di 13 e 20 anni (era già stato arrestato e condannato per aver cercato di strangolarla: a evitare il peggio erano stati i colleghi della donna che da quel momento avevano preso a scortarla a casa). El Mountassir si è fatto accompagnare dalla figlia più piccola nella mansardina dove Loredana viveva dopo avere lasciato la casa coniugale. Quando l’ex moglie è rientrata in casa lui l’ha colpita ripetutamente con un coltello, infliggendole un fendente letale all’addome. Poi ha rivolto l’arma verso di sé, togliendosi la vita nello stesso modo.

50) Sara El Omri
2 giugno 2015
19 anni
Albino (BG)
Uccisa a coltellate dal marito e dalla sua amante

Sara era di origini marocchine, ma era nata e cresciuta ad Alzano Lombardo. Faceva la barista e benché giovanissima, era sposata sebbene il matrimonio fosse ormai naufragato. A ucciderla è stato il marito 25enne, Amine El Gahazzali, anche lui di origini marocchine, aiutato dalla sua giovane amante, S. J., una ragazza svizzera di soli 16 anni, incinta dell’uomo, che per lei si era separato dalla moglie. Sul corpo di Sara, trovato da un passante lungo la pista ciclabile che costeggia il corso del fiume Serio, i segni di numerose coltellate, inferte con due lame. L’omicidiosarebbe avvenuto in un vicino boschetto, da dove la giovane si sarebbe poi trascinata fino alla pista ciclabile in cerca di aiuto. Per gli assassini l’accusa è quella di omicidio volontario in concorso.

51) Nicoletta Giannarrusto
7 giugno 2015
47 anni
Riofreddo (RM)
Uccisa dal marito a colpi di pistola

Ammazzata sotto gli occhi della figlioletta di 8 anni. E’ morta così Nicoletta, raggiunta da tre colpi di pistola dal compagno, Samuele Sebastiani, 51enne muratore e carpentiere da tempo in proprio con una piccola impresa edile. I due erano legati dal 1995 e avevano quattro figli. Dopo aver sparato a Nicoletta, l’assassino si è puntato alla tempia la Beretta calibro 765 con cui ha ucciso e ha fatto fuoco. Da anni la coppia era in crisi. Quando la compagna, nel corso dell’ennesimo litigio, ha minacciato di lasciarlo, Sebastiani è andato in garage a prendere la pistola. Poi è rientrato, ha raggiunto il saloncino d’ingresso e lì ha colpito Nicoletta, proprio davanti agli occhi della figlia, richiamata dalle grida giunte fin sopra alla sua cameretta.

52) Zita Amelia Castagnotto
7 giugno 2015
89 anni
Cessalto (TV)
Soffocata dal figlio perché accudirla era un peso

Si è difesa con tutte le sue forze fino all’ultimo, prima di morire soffocata dal cuscino che il figlio le premeva sul volto. Amelia ha graffiato e ferito al volto e alle braccia Francesco Sgroi, 59 anni, nel disperato tentativo di difendersi al termine di una lite così violenta che le urla sono state sentite persino dai vicini. Sarebbero stati proprio loro a raccogliere le confidenze, negli ultimi mesi, dell’omicida. Accudire tutti i giorni l’anziana madre, hanno raccontato, era diventato per lui un peso.

53) Virginia Macchione
8 giugno 2015
44 anni
Belvedere Spinello (KR)
Uccisa dal marito che le ha spezzato il collo

Ha tentato di simulare la morte della moglie per cause naturali. Ma le indagini degli investigatori hanno inchiodato Antonio Dano, pensionato 63enne, che ha poi confessato il delitto. E’ lui che ha ucciso Virginia, da tempo sofferente di disturbi psichici, spezzandole l’osso del collo. E proprio l’instabilità mentale di Virginia sarebbe alla base dell’ennesimo litigio tra i coniugi. L’assassino ha detto di aver ammazzato la moglie perché lei stava male e, nonostante i calmanti, continuava a lamentarsi. Fino a quando lui ha perso la pazienza e le ha girato la testa, spezzandole la rachide cervicale. A quel punto ha simulato la morte per cause naturali chiamando l’agenzia di pompe funebri come se nulla fosse. Ma non è riuscito a farla franca: è stato arrestato.

54) Claudia Ferrari
10 giugno 2015
38 anni
Vitinia (RM)
Uccisa dall’ex con due colpi di pistola da distanza ravvicinata. Poi suicidato

Claudia ha accettato di incontrare l’ex, Massimo Di Giovanni, 48 anni, per un incontro chiarificatore a due mesi dalla separazione. Una decisione pagata con la vita: al culmine di una lite lui le ha sparato due colpi di pistola a distanza ravvicinata. Poi si è suicidato con la stessa arma, risultata poi rubata. Entrambi dipendenti dell’Atac, l’azienda dei trasporti di Roma, i due lasciano due bambine di uno e tre anni. Claudia, a seguito delle minacce dell’ex, aveva già denunciato il suo assassino.

55) Antonia La Tella
23 giugno 2015
53 anni
Reggio Calabria (RC)
Uccisa a coltellate dal marito dopo una lite

Una serie rabbiosa di coltellate e anche pesanti colpi con un candelabro per uccidere la moglie e la suocera. Così Pasquale Laurendi, 55 anni, ha ammazzato al culmine di una lite la moglie Antonia e la suocera Antonia Cicciù, 83 anni. L’assassino è stato arrestato dalla polizia poco dopo il duplice mentre tentava di fuggire. L’uomo non ha spiegato agli inquirenti cosa lo ha spinto al massacro ma, raccontano familiari e vicini, tra la coppia, che aveva due figli, c’erano da tempo dissapori.

56) Carmela Cicciù
23 giugno 2015
83 anni
Reggio Calabria (RC)
Uccisa a coltellate dal genero per una lite con propria moglie Antonia figlia di Carmela

L’unica colpa di Carmela è stata quella di trovarsi in casa quando Pasquale Laurendi, suo genero, al culmine di una litigio con la moglie, che di Antonia era figlia, ha impugnato un coltello e le ha uccise entrambe. Le ha accoltellate con una serie rabbiosa di colpi, infierendo poi sui corpi di entrambe con un candelabro, sfondando loro la testa.

57) Isabella Bagnai
4 luglio 2015
43 anni
Stabbia (FI)
Uccisa dal marito con un coltello a causa di una probabile lite. Si è poi suicidato

A scoprire il cadavere di Isabella, infermiera e mamma di due bambine, è stato il cognato. Per tutto il giorno l’uomo aveva cercato il fratello, un camionista di 52 anni, Davide Grilli. Non riuscendo a contattarlo si è insospettito e si è recato a casa della coppia. Qui, la macabra scoperta. I corpi dei due coniugi erano in camera da letto, in un lago di sangue. Seconda la ricostruzione dei carabinieri tra i coniugi c’è stato un violento litigio al culmine del quale Grilli ha impugnato un coltello da cucina con cui ha colpito ripetutamente Isabella. Poi l’omicida ha scritto un biglietto con disposizioni precise riguardo a quello che doveva essere deciso per ile figlie dopo la morte di lei e di lui. Infine ha rivolto lo stesso coltello usato per Isabella contro se stesso e si è ucciso.

58) Rosa Bassani
5 luglio 2015
74 anni
Lugo (RA)
Uccisa a coltellate dal marito che poi ha tentato suicidio

Rosa è stata uccisa dal marito 82enne, Ferino Belletti, che l’ha aggredita in camera da letto colpendola più volte alla gola con un coltello da cucina. L’omicida ha poi provato a togliersi la vita colpendosi al ventre con la lama e bevendo candeggina, ma è stato salvato dagli operatori del pronto soccorso.

59) Joi Cappelli
6 luglio 2015
70 anni
Procida (FI)
Uccisa dal figlio durante una lite e tentato di occultare cadavere

Alla fine ha confessato: a uccidere Joi, antiquaria in pensione, è stato Giampaolo Aguzzi, 46 anni, suo figlio. Dopo ore di interrogatorio è crollato raccontando ai carabinieri di una violenta lite avuta con la madre, nel corso della quale l’ha spinta per le scale facendola cadere. Proprio la caduta avrebbe provocato la morte di Joi. L’omicida ha pensato poi di disfarsi del cadavere gettandolo in mare. E’ stato lui a dare l’allarme. Ma, interrogato dai carabinieri, non ha saputo dare una spiegazione di graffi e ferite sulle spalle, cadendo più volte in contraddizione sui suoi spostamenti la sera del delitto.

60) Franca Mastinu
10 luglio 2015
66 anni
Quartu Sant’Elena (CA)
Uccisa dal marito con un colpo di pistola, che poi si è ucciso

Un messaggio d’addio e poi il nulla. Franca è stata uccisa dal marito Gilberto Nurra, avvocato 73enne con un colpo alla tempia. L’assassino ha poi chiamato la polizia e si è ucciso. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento della coppia hanno trovato Nurra all’ingresso, ucciso da un colpo al cuore, con accanto una 7,65 regolarmente detenuta, usata anche per sparare poco prima alla moglie. Il corpo di Franca, disteso sul letto della camera matrimoniale, presentava, invece, una ferita d’arma da fuoco alla testa. Poco distante un biglietto di scuse, scritto forse d’intesa dai coniugi, in cui si fa accenno a problemi economici e di salute.

61) Anna Daniele
15 luglio 2015
51 anni
Napoli (NA)
Uccisa dal marito con un colpo di pistola dopo avere ucciso il figlio e poi suicidandosi

A uccidere Anna è stato il marito, Cesare Cuozzo, 53 anni , ex bidello. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’assassino avrebbe prima freddato il figlio 18enne con una pistola detenuta illegalmente, poi avrebbe rivolto l’arma contro la moglie e si sarebbe infine suicidato. La scoperta dei corpi è stata fatta su segnalazione dei parenti, preoccupati per la mancanza di notizie da parte dei familiari.

62) Fermina Gagliardi
21 luglio 2015
79 anni
Catanzaro (CZ)
Uccisa a coltellate dal figlio

Fermina aveva ripreso in casa il figlio dopo che questi si era separato dalla moglie da cui aveva avuto due figli. E proprio lui, Andrea Zingone, 55 anni, agente di commercio, l’ha uccisa a coltellate. Poi si è lanciato dal balcone dell’appartamento in cui i due vivevano, al quinto piano di un palazzo in centro città. A scoprire il cadavere di Fermina nel bagno di casa sono stati i carabinieri, accorsi dopo essere stati avvisati del suicidio dell’omicida. I militari hanno forzato la porta dell’abitazione, chiusa dall’interno, e hanno trovato, proprio vicino al bagno, un coltello da cucina sporco di sangue.

63) Elda Penta
21 luglio 2015
75 anni
Laviano (SA)
Strangolata dal marito violento dopo banale litigio

Picchiata e strangolata a mani nude. Così è morta Elda, uccisa dal marito, Francesco Cifrodelli, 82 anni, al culmine di un litigio scatenato per il volume del televisore. Nel 2011 l’omicida era stato condannato a un anno di carcere per maltrattamenti: era stata proprio Elda a denunciarlo. A scoprire il delitto è stata la figlia della coppia: insospettitasi e preoccupata per il silenzio dei genitori, si è recata nella loro casa, scoprendo così il cadavere della mamma in cucina.Cifrodelli, in evidente stato confusionale, è stato arrestato dai carabinieri.

64) Livia Mormile
26 luglio 2015
22 anni
Napoli (NA)
Uccisa dal fidanzato investendola

Lavorava come fotografa free lance ed era considerata una vera promessa a livello regionale. A spezzare i sogni di Livia è stato il fidanzato, Aniello Mormile, 29 anni, dj, che l’ha uccisa guidando contromano a fari spenti sulla tangenziale che da Pozzuoli procede verso Anagni finché la Clio dell’omicida, risultato poi positivo all’alcol test, non ha centrato frontalmente un’altra auto, stroncando anche la vita del l’uomo che era alla guida, 48 anni. Quando è stata soccorsa Livia, che è stata trovata sul sedile posteriore dell’auto, respirava ancora. E’ morta in ospedale, lo stesso dove anche il suo assassino è stato ricoverato per ferite lievi. Piantonato dai carabinieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti che gli chiedevano ragione del suo gesto.

65) Vilelma Pulga
28 luglio 2015
89 anni
Bologna (BO)
Uccisa a coltellate dal figlio 

Due giorni dopo essere uscita dall’ospedale dove era stata ricoverata per due mesi, Vilelma è stata uccisa a coltellate dal figlio, Gabriele Galletti, 51 anni, bidello, che ha poi tentato il suicidio gettandosi dalla finestra al dell’appartamento di famiglia, al secondo piano. L’assassino non ha dato alcuna spiegazione al suo gesto. In casa c’era anche l’anziano padre, 94 anni, malato. Vicini e parenti descrivono una famiglia di “brava gente, nessun problema economico, un buon rapporto tra i familiari”. Vilelma, molto nota nelquartiere per essere una sarta abilissima con ago e filo, è stata colpita con numerose coltellate:  quella mortale, al collo.

66) Antonietta De Santis
4 agosto 2015
58 anni
Mercato San Severino (SA)
Soffocata con un cuscino dal figlio (psicopatico?)

Antonietta è stata uccisa dal figlio, Giovanni De Vivo, 32 anni: l’ha soffocata con un cuscino. Stessa sorte l’omicida ha riservato alla sorella, Deborah, 29 anni, affetta da autismo. Poi ha tentato di suicidarsi gettandosi dal balcone. De Vivo, da tempo sofferente di disturbi psicotici, non ha raccontato nel dettaglio la dinamica del doppio delitto ma, durante il primo interrogatorio in ospedale, ha ammesso le sue responsabilità. «Le ho uccise perché erano possedute da Satana», si è giustificato. Lucido nella spiegazione del movente, un po’ meno nel dare una giustificazione al perché di questa sua convinzione. E durante l’interrogatorio ha più volte usato il termine «maledette».

67) Deborah De Vivo
4 agosto 2015
29 anni
Mercato San Severino (SA)
Soffocata con un cuscino dal fratello (psicopatico?)

A uccidere Deborah è stato il fratello, Giovanni De Vivo, 32 anni. Dopo aver ucciso la madre, Antonietta De Santis, 58 anni, De Vivo ha prima colpito più volte con un forchettone la sorella, affetta da autismo, e poi l’ha soffocata con un cuscino. L’omicida ha poi tentato il suicidio gettandosi dal balcone: è sopravvissuto senza gravi conseguenze. Da tempo sofferente di disturbi psicotici, De Vivo agli inquirenti ha detto di aver ucciso le familiari «perché erano possedute da Satana», e riferendosi più volte a loro con la parola “maledette”.

68) Rita Paola Marzo
8 agosto 2015
41 anni
Squinzano (LE)
Uccisa con un colpo di pistola dal marito perché si era separata. Poi si è sucidato

Si eraseparata dal marito da un paio di mesi, ma lui non accettava la fine del loro matrimonio e l’ha uccisa. Rita, parrucchiera a domicilio, è morta in strada: stava andando a casa di una cliente. Il suo assassino, Sergio Pagano, 45 anni, disoccupato e in possesso del porto d’armi (ottenuto due mesi prima dell’omicidio), da cui Rita aveva avuto due figli di 11 e 15 anni, le ha sparato dopo averla vista scendere dall’auto per dirigersi all’appuntamento di lavoro. Tra i due è scoppiata una violenta lite. Pagano ha estratto l’arma, una calibro 9 corto, e ha esploso un solo colpo di pistola all’indirizzo dell’ex moglie, colpendola alla testa e uccidendola sul colpo. Poi ha rivolto l’arma verso di sé e si è sparato alla tempia. Tutto è avvenuto davanti ad alcuni testimoni che hanno avvertito i carabinieri .

69) Laura Simonetti
12 agosto 2015
53 anni
Trento (TN)
Uccisa a coltellate insieme alla figlia dal convivente perché voleva separarsi

Laura voleva separarsi dal compagno, Claudio Rampanelli, 63 anni. Così lui l’ha uccisa e ha poi ammazzato anche la figlia di lei, Paola Ferrarese, 27 anni, nata da una precedente unione della donna. Gli inquirenti ne sono certi: il motivo dell’omicidio è da ricercare nella scelta di Laura di chiudere la relazione con l’assassino. «Non sono una cattiva persona, ma ho paura di essere abbandonato…», questo uno dei passaggi di una delle due lettere scritte da Rampanelli subito dopo l’omicidio della compagna e qualche attimo prima di essere sorpreso da Paola, che poi ha dovuto uccidere. Il killer si è poi suicidato lanciandosi dal tetto del palazzo dove abitava. Gli investigatori sono sicuri che Rampanelli abbia ucciso Laura al culmine di una lite dove lei ribadiva con decisione la volontà di mettere fine al loro legame: è stata colpita con 4 coltellate, una delle quali vicina al cuore, letale, mentre Paola è stata raggiunta da 5 coltellate alla schiena ed è morta sul colpo.

70) Paola Ferrarese
12 agosto 2015
27 anni
Trento (TN)
Uccisa a coltellate dal convivente della madre.

A uccidere Paola è stato il convivente della madre, Claudio Rampanelli, 63 anni, che le ha tolto la vita con 5 coltellate alla schiena, dopo aver ucciso, sempre a coltellate, la madre della ragazza, Laura Simonetti: lei voleva separarsi ma lui non accettava la fine della loro relazione. L’omicida si è poi suicidato gettandosi dal tetto del palazzo dove abitava con le due donne. Paola, descritta da tutti come una ragazza dolcissima, stava per laurearsi in Architettura e aveva un fratello, 30 anni,

71?

 

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